Degustare un vino di 75 anni



Durante lo scorso Vinitaly, grazie a un’iniziativa del Seminario Veronelli, il nostro Chianti Classico Riserva annata 1949 è stato tra i vini protagonisti di una speciale degustazione guidata dal titolo “Ieri, oggi, domani”, un excursus sull’evoluzione della vitivinicultura. Alcune bottiglie non utilizzate sono poi state tra i lotti di maggior successo di un’asta benefica. Quest’anno l’annata 1949 della Riserva torna a brillare, stavolta assieme all’annata 1960, tra i vini in degustazione di una speciale Masterclass organizzata a New York dal Consorzio Chianti Classico per il prossimo 29 aprile come parte delle celebrazioni dei 100 anni del Consorzio stesso.

“Queste bottiglie”, ha raccontato Francesco Ricasoli, “provengono dalla nostra collezione di vecchie annate. Sono sempre state conservate nel buio e nel silenzio delle nostre cantine e già questo le rende uniche. Nessuna poi è stata “ritappata”, quindi conservano ancora il loro sughero originale. Sono tra i pochi esemplari esistenti di vini di questa età (e ben conservati) e non sono in vendita.”

Proprio i tappi di sughero sono tra gli elementi chiave per preservare nel tempo il vino all’interno delle bottiglie. Ricasoli li utilizza per tutti i suoi Chianti Classico, inclusi la Riserva e le quattro Gran Selezioni Castello di Brolio, Colledilà, Roncicone e CeniPrimo e gli IGT Sanbarnaba e Casalferro. La materia prima, di prima qualità, arriva dalle zone “classiche” di produzione quali Portogallo, Spagna e Sardegna e sono tutti tappi certificati per la TCA, la molecola di Tricloroanisolo, responsabile dello sgradevole sentore di tappo. La certificazione assicura che le eventuali bottiglie difettose possano essere rimborsate al cliente, ma si tratta di casi molto rari, meno di una bottiglia su mille.

A Brolio però non ci si accontenta della certificazione, l’attenzione è massima. Racconta il responsabile del Laboratorio Ricasoli Fabio Cascella: “Facciamo analisi sui tappi per testare dimensioni, peso, resistenza all’umidità e alle sostanze ossidanti, resistenza alla tenuta, oltre a un’analisi organolettica che consiste nell’immergere 100 tappi in acqua a 25°C per un giorno e farli poi assaggiare da un panel di esperti. Se si rileva che più di 2 tappi su 100 sono difettosi tutta la partita torna al fornitore. Negli ultimi 20 anni l’attenzione verso la qualità dei tappi è diventata davvero scrupolosa e si avvale di tecnologie all’avanguardia”. La perfetta conservazione di vini di oltre cinquant’anni ci appare così ancora più straordinaria.

Il consiglio di Francesco Ricasoli per la degustazione di una bottiglia che ha alle spalle decenni di storia è di “tenerla preventivamente per 3-4 giorni in luogo molto fresco, in piedi, per far decantare la fondata” e poter così apprezzare pienamente la complessità dei sentori che il lunghissimo periodo in bottiglia ha sprigionato.