Grappa Riserva Castello di Brolio e Grappa di Casalferro



Tutto ha inizio dalle vinacce, le bucce delle uve che restano immerse nel mosto di vino durante la fermentazione. Quelle che contribuiscono alla produzione del Castello di Brolio e quelle del Merlot del Casalferro sono trasferite alla distilleria Bonollo di Torrita di Siena, uno degli stabilimenti della storica azienda, dal 1908 eccellenza italiana nella produzione di grappa e distillati. Qui sono sottoposte al processo di distillazione a vapore in alambicco discontinuo, una lavorazione artigianale di grande tradizione nella quale sono protagonisti il Mastro distillatore e la sua perizia. La distillazione avviene grazie a piccole caldaie che alimentano l’impianto in maniera non continua per ciascuna delle quali il Mastro porta la materia prima ad ebollizione fino a formare vapori alcolici che poi si ricondensano sotto forma di liquido, il distillato sfuso, che raggiunge una gradazione alcolica di 82°.

Al savoir faire del Mastro distillatore si affiancano a più riprese le più moderne modalità di analisi, delle vinacce prima e del distillato sfuso poi, il tutto guidato dalla massima attenzione alla sostenibilità dell’intero processo. “Abbiamo scelto la storica esperienza delle distillerie Bonollo”, racconta Francesco Ricasoli, “perché ci accomuna la stessa ricerca della qualità e anche il pieno rispetto dell’ambiente e la profonda attenzione alla sostenibilità sociale”.

Per dar vita all’elegante e ambrata Grappa Riserva Castello di Brolio il distillato deve maturare per almeno 18 mesi in fusti di rovere di Slavonia, dopo di che viene diluito con acqua distillata e portato a una gradazione di 45°, refrigerato fino a -10°C e poi filtrato fino all’imbottigliamento. Per la Grappa di Casalferro, cristallina e profumata, si salta il passaggio in botte. Il risultato è in entrambi i casi piacevolmente sorprendente.