Vendemmia 2023



A Brolio la vendemmia si è conclusa il 14 ottobre: ancora un’annata particolare, ancora un grande impegno agronomico nella conduzione della vigna, ancora un risultato di grande soddisfazione. Cominciando dalla fine, è stato molto caratterizzante un andamento climatico che, dalla metà di settembre in poi, con decisi sbalzi termici – temperature estive durante il giorno e netti abbassamenti di notte – ha permesso e accompagnato lo sviluppo armonico dei grappoli e ne ha garantito la perfetta maturazione fenolica.

Facendo poi qualche passo indietro ripercorriamo i mesi da maggio in poi quando una stagione decisamente piovosa che si è protratta anche per gran parte di giugno, ha favorito da una parte lo sviluppo vegetativo della pianta che in quella stagione affronta il delicatissimo momento della fioritura. Al tempo stesso però l’abbondanza di piogge ha generato l’insorgere di alcuni patogeni, in primis la peronospora. Racconta Francesco Ricasoli: “Gli operatori in vigna sono stati messi a dura prova. Grazie alla gestione integrata e alla perseveranza nel trattare tutte le settimane, con turni molto ravvicinati, la produzione ha superato bene l’emergenza”.

Lo sa bene Massimiliano Biagi, che di Ricasoli è Direttore Tecnico: “abbiamo gestito bene la situazione a livello sanitario e agronomico e questo ha permesso di avere una buona produzione a Brolio, grazie anche all’assenza di fenomeni climatici avversi come ad esempio gelate o grandine. Siamo molto soddisfatti quindi sia per la quantità sia per la qualità delle uve raccolte. Abbiamo iniziato il 4 settembre con alcune varietà a bacca bianca e la base per il rosato, il 13 abbiamo vendemmiato lo Chardonnay, dal 15 al 19 è stata la volta del Merlot del Casalferro, mentre il Sangiovese più precoce, incluso il cru Roncicone, è entrato in cantina dal 20 settembre. La vigna di Colledilà è stata vendemmiata il 2 ottobre e quella di CeniPrimo il 5, portando in cantina uve di grande freschezza per poi passare alle uve delle zone più alte, che dai suoli calcarei traggono le loro corposità”.

E poi la cantina, altro luogo deputato alla sperimentazione e all’utilizzo di tecnologie sempre nuove. Come la diraspatrice di ultima generazione in grado di eliminare gli acini troppo secchi o surmaturi sfuggiti alla selezione manuale in fase di vendemmia. Ancora più innovativo è l’utilizzo di alcune vasche dotate di tecnologia Air Mixing, sperimentato su Sangiovese e Merlot in fase di macerazione: non più rimontaggi o follature ma iniezione dal basso del serbatoio di aria compressa filtrata che innesca un movimento continuo del mosto, con ottimi risultati sia rispetto all’ossigenazione, sia rispetto all’estrazione dalle bucce delle sostanze nobili del vino, in particolare antociani e tannini e, sul piano dell’efficienza, con un evidente risparmio di tempi, energia e manodopera. E anche questo non è certo secondario.